Le maggiori detrazioni del Sisma Bonus

Maggiori detrazioni Sisma bonus

Le maggiori detrazioni previste dal Sisma bonus riguardano gli interventi antisismici effettuati sulle parti comuni di edifici condominiali. Ciò è è valido se, a seguito della loro realizzazione, si è ottenuto una riduzione del rischio sismico.

In quali misure spettano le maggiori detrazioni del Sisma Bonus?

  • 75% delle spese sostenute, nel caso di passaggio a una classe di rischio inferiore;
  • 85% delle spese sostenute, quando si passa a due classi di rischio inferiori.

La detrazione in sé  va calcolata su un ammontare delle spese non superiore a 96.000 euro, moltiplicato per il numero delle unità immobiliari di ciascun edificio. In un secondo momento, tale riduzione va ripartita in 5 quote annuali di pari importo.

L’importo massimo delle spese ammesse alle maggiori detrazioni del Sisma Bonus va calcolato tenendo conto anche delle eventuali pertinenze delle unità immobiliari.

Per esempio, se l’edificio è composto da 5 unità immobiliari e 3 pertinenze autonomamente accatastate, la detrazione si calcola su un importo massimo di spesa di 768.000 euro (96.000 euro x 8 unità). Tale spesa verrà attribuita ai condomini in base ai millesimi di proprietà o sulla base dei diversi criteri stabiliti dall’assemblea.

La cessione del credito

Dal 1º gennaio 2017, in luogo della detrazione del 75 o dell’85%, tutti i beneficiari (soggetti Irpef e Ires) possono scegliere di cedere il corrispondente credito ai fornitori che hanno effettuato gli interventi o ad “altri soggetti privati” (persone fisiche, anche se esercitano attività di lavoro autonomo o d’impresa, società ed enti).

Non è possibile, invece, cederlo a istituti di credito, intermediari finanziari e amministrazioni pubbliche.

La possibilità di cedere il credito riguarda tutti i potenziali beneficiari della detrazione, compresi coloro che, in concreto, non potrebbero fruirne in quanto non sono tenuti al versamento dell’imposta.

Hanno la stessa facoltà, inoltre, i soggetti IRES e i cessionari del credito che possono, a loro volta, cedere il credito ottenuto. La cessione del credito deve intendersi limitata ad una sola eventuale cessione successiva a quella originaria; per “altri soggetti privati”, devono intendersi i soggetti diversi dai fornitori, che siano comunque collegati al rapporto che ha dato origine alla detrazione.

Per esempio, per i lavori condominiali la detrazione del Sisma bonus potrà essere ceduta ad altri soggetti titolari delle detrazioni spettanti per i medesimi interventi (comproprietari, proprietari di altre unità dello stesso edificio); o, più in generale, nel caso in cui i lavori vengano effettuati da soggetti societari appartenenti a un gruppo, nei confronti delle altre società del gruppo, a esclusione degli istituti di credito e degli intermediari finanziari.

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Il Sisma Bonus

Sisma bonus studio pertici

Il Sisma Bonus è un’agevolazione che consente di detrarre le spese sostenute per realizzare interventi antisismici.

Nello specifico, tale agevolazione fiscale è relativa all’esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica degli edifici.

Il Sisma Bonus rientra nell’abito dei lavori di recupero del patrimonio edilizio; può essere utilizzato per interventi eseguiti su tutti gli immobili abitativi e su quelli che ospitano attività produttive.

Le costruzioni adibite ad attività produttive sono le unità immobiliari in cui si svolgono attività agricole, professionali, produttive di beni e servizi, commerciali o non commerciali, quindi anche negozi, studi professionali, ecc.

Cosa dice la Normativa attuale?

Secondo la Normativa attuale, le opere devono essere compiute su edifici che si trovano nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1, 2 e 3).

Alcuni quartieri della città di Roma, ad esempio, sono in zona 2B, altri in zona 3, dunque assoggettabili all’agevolazione fiscale in esame.

Tra le spese detraibili previste dalla Normativa rientrano anche quelle per la classificazione e la verifica sismica degli immobili; parliamo quindi delle spese professionali necessarie a dimostrare il miglioramento strutturale, per il quale si chiede il Sisma Bonus.

Misura e ripartizione della detrazione

Per le spese sostenute dal 1º gennaio 2017 al 31 dicembre 2021, relative a misure antisismiche, spetta una detrazione del 50%.

La detrazione del 50%, pertanto, si può sfruttare quando, pur avendo effettuato lavorazioni di protezione strutturale dell’immobile, non si sia raggiunta la riduzione del rischio sismico del fabbricato.

Come va calcolata la detrazione fiscale del Sisma Bonus?

La detrazione fiscale del Sisma Bonus va calcolata su un ammontare complessivo di 96.000 euro per unità immobiliare.

Tale detrazione deve essere ripartita in 5 quote annuali di pari importo, nell’anno in cui sono state sostenute le spese e in quelli successivi.

Il limite di spesa riguarda il singolo immobile e le sue pertinenze unitariamente considerate, anche se accatastate separatamente. Gli interventi edilizi effettuati sulla pertinenza non hanno, infatti, un autonomo limite di spesa, ma rientrano nel limite previsto per l’unità abitativa di cui la pertinenza è al servizio.

Supponiamo che un appartamento abbia un giardino e quest’ultimo sia accatastato separatamente: in questo caso non potrò considerare il limite di spesa moltiplicato per due, ma solo una volta; situazione diversa se possediamo una cantina, all’interno dello stesso stabile dell’appartamento, che raddoppia il limite di spesa detraibile.

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Progetti strutturali

Progetti strutturali realizzati dallo Studio Pertici:

  • Casa di Riposo | Albania

Cliente: Associazione Onlus Gianluca Felici, Caritas e Diocesi VauDejes
Importo dei lavori: pro bono
Incarichi svolti: progettazione strutturale ed architettonica. In collaborazione con Ing. Kol Pema e il sig. Alvaro Ricci.

Criticità:
– Introduzioni di varianti sostanziali nella normativa vigente, a seguito dell’emissione dell’Ordinanza P.C.M. 3274 e s.m.i. soprattutto in merito alla valutazione dell’azione sismica;
– Necessità di valutare il livello di sicurezza di alcuni manufatti strategici, già esistenti nel momento dell’entrata in vigore della suddetta normativa, quindi non progettati per rispondere all’azione sismica, valutata alla luce della predetta disposizione di Legge;

Soluzioni:
Rilievo architettonico e strutturale dei manufatti oggetto di valutazione;
Modellazione delle strutture considerate con progetto simulato, redatto secondo le modalità esistenti nel periodo di realizzazione dei fabbricati;
Controllo dei risultati ottenuti tramite indagini distruttive e non eseguite sulle strutture esaminate;
Ipotesi preliminare di consolidamento delle strutture esaminate.

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  • Falegnameria | Albania
    Cliente: Associazione Onlus Gianluca Felici, Caritas e Diocesi VauDejes
    Importo dei lavori: pro bono
    Incarichi svolti: progettazione strutturale ed architettonica, direzione lavori. In collaborazione con Ing. Kol Pema e il sig. Alvaro Ricci.

Criticità:
– Struttura in parte realizzata con materiale di recupero;
– Disponibilità di materiali limitata come scelta e quantità;
– Necessità di integrare attrezzature prelevate da una falegnameria industriale italiana alle disponibilità locali;
– Realizzazione dell’intervento utilizzando maestranze locali.

Soluzioni:
– Progettazione strutturale condotta partendo dall’ uso di quanto già realizzato e dalle parti strutturali già disponibili;
– Scelta dei materiali, dei profilati e delle finiture secondo le disponibilità del luogo, studiandone le geometrie e composizioni chimiche diverse ed applicandole ai codici di calcolo abituali;
– Modifica dinamica di struttura progetto in funzione dei vincoli imposti dai macchinari prelevati da altra realtà.

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